Isola-Carcere di Gorgona: dopo la chiusura del mattatoio, gli animali dell’isola affidati alle cure dei detenuti

Isola-Carcere di Gorgona: dopo la chiusura del mattatoio, gli animali dell’isola affidati alle cure dei detenuti

Dopo lo stop alle attività di macellazione nello scorso gennaio, l’isola-carcere di Gorgona (LI) diventa sede di un’interessante sperimentazione in fatto di attività trattamentali e cura del territorio. Ai detenuti della struttura, (ad oggi 96, di cui 74 impegnati in attività lavorative), sarà affidata la cura degli animali rimasti sull’isola.

L’attività, insieme alla coltivazione di un vigneto biologico e alla valorizzazione di percorsi paesaggistici all’interno dell’isola, costituisce un significativo banco di prova per le buone pratiche in ambito detentivo.

In particolare, “l’osservazione dei benefici educativi recati dalle relazioni detenuti/animali” sarà oggetto di studio dell’ Università Milano Bicocca in collaborazione con l’equipe del carcere.

Risultati positivi dello studio segnerebbero la strada di uno strutturale cambiamento dell’approccio detentivo, e farebbero dell’isola di Gorgona un significativo precedente per le iniziative future.

“La chiusura del mattatoio e il trasferimento sulla terraferma di buona parte degli animali significano una riduzione drastica dell’inquinamento sull’isola e al contempo, consentono ai detenuti di svolgere, con gli animali che resteranno, attività rieducative non violente, focalizzate sullo sviluppo di un rapporto empatico e sul rispetto per il territorio. Con il valore aggiunto di dare l’opportunità ai detenuti di imparare un mestiere che tornerà loro utile una volta terminata la pena”, dichiara il Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi.

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