Musica: tre emendamenti a sostegno dei lavoratori del settore
Tre emendamenti a tutela dei lavoratori di tutta la filiera produttiva della musica sono in esame in questi giorni.
Il primo: un emendamento alla legge delega per il recepimento della direttiva Ue sul copyright, in esame al Senato, prevede di introdurre un diritto all’equo compenso, adeguato e proporzionato, per la messa a disposizione in streaming in favore degli artisti interpreti ed esecutori della musica.
“Pochi sanno che ogni volta che un’opera viene trasmessa sulle piattaforme on demand per lo streaming, mentre per gli artisti video (gli attori, ad esempio) la legge giustamente riconosce un equo compenso ogni volta che il loro film viene visto, per gli artisti della musica, cantanti e musicisti, non c’e’ invece alcun obbligo”, spiega Gianluca Vacca, deputato del MoVimento 5 Stelle e capogruppo in commissione Cultura.
Vacca continua spiegando che “con l’approvazione dell’emendamento si segnerebbe un passo importante per garantire finalmente a musicisti e cantanti il giusto riconoscimento del proprio lavoro e una redistribuzione dei guadagni della musica in streaming”.
Lo stesso Vacca è promotore di altri due emendamenti (Vacca 84.42 e Battelli – Vacca 183.31) stavolta al Decreto Rilancio, volti a introdurre la filiera musicale tra i settori destinatari del Fondo emergenze, a prevedere rimborsi per i concerti saltati e non riprogrammati, e a prolungare il sostegno INPS ai lavoratori con almeno 7 contributi giornalieri versati nel 2019 anche per i mesi di giugno e luglio.
Gli emendamenti al Decreto Rilancio porteranno anche la firma di Raffaele Bruno, fondatore de Gli Ultimi Saranno.
Per ulteriori informazioni: