Carcere Minorile Roma
8 aprile 2019
Abbiamo iniziato a raccontare una storia speciale la storia di:
Lucia
Moglie di una guardia giurata che A. e altri tre ragazzi assassinarono a Napoli, per rubargli la pistola.
A. era il più giovane, neanche diciassette anni, rapinatore da tempo e padre da pochi giorni.
Condannato a 30 anni, poi ridotti a 22, è “già” fuori dopo otto.
Se A. oggi può uscire, lavorare, stare con i figli, lo deve in gran parte alla vedova dell’uomo che ha ucciso.
Questa storia la raccontiamo così:
UN FIORE
Mi avete chiesto di tutto:
Come è cambiata la tua vita?
Come fai ad andare avanti?
Come farai a ricominciare?
Dove troverai
forza, coraggio, speranza?
Mi avete chiesto di tutto
Ed io
In silenzio
Guardavo
Dove nessuno guardava
Mi avete detto di tutto:
Dovrebbero buttare via le chiavi
Devono soffrire anche loro
Le stesse pene, lo stesso male
…Vendetta…
Dove troverai
forza, coraggio, speranza?
Mi hanno detto e urlato di tutto
Ed io
In silenzio
Sentivo
Battere il mio cuore
Sempre più forte
Poi …
L’ho sentito Nascere:
un fiore
Nonostante
tenebre fitte
e neve gelata
Un fiore
Che racchiude
una forza
Mai sentita prima
Mentre fuori di me
Il rumore si faceva assordante
Io avevo occhi solo
Per lui.
Questo piccolo fiore
Che piano piano
Ha ridato
Senso alla mia vita.
Un fiore chiamato
Perdono.
E mentre tutti mi dite
Ma come fai?
Io…
Lo faccio
Io
Ho una responsabilità
Dopo una vittima
Non cè ne sarà
Un altra.
È passato
Tanto tempo
Oggi
Ho abbasso gli occhi
E ho visto
Che il mio fiore
Ha un petalo nuovo
Di un colore mai visto
E così
ho capito
Anche lui
Vorrebbe così.
Solo se
Abbassate la voce
Solo se fate silenzio
lo capirete anche voi
Al carcere minorile di Roma abbiamo parlato di perdono, compassione e redenzione