chiesa evangelica battista – Conversano

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18 Maggio 2019

La parola comunità oggi può significare tante cose, in diversi ambiti; etimologicamente trae origine dal termine ”comune” ovvero stare insieme, mettere insieme, vivere insieme, condividere la propria vita con altre persone; per me essere o far parte di una comunità significa, cedere un pò del proprio “io” per far posto all’essenza dell’altro, potersi contaminare a vicenda; aprirsi a tutti coloro che vogliono condividere qualcosa con me in uno scambio alla pari.

E’ evidente che far parte di una comunità (qualunque essa sia) presuppone un atto di adesione volontaria, cioè una libera decisione di farne parte e condividerne i principi su cui si fonda questo stare insieme, questa condivisione.

Oggi le persone tendono a riunirsi in Comunità sostanzialmente per soddisfare due tipi di bisogni:

· bisogni psichici; per vincere le paure, per sentirsi accolti o per non rimanere isolati, o per puro spirito di appartenenza ad un gruppo.

· bisogni fisici, ovvero quando si ha bisogno di aiuto materiale di qualsiasi genere esso sia.

A questi due tipi di motivazioni che spingono le persone a riunirsi in comunità, c’è un terzo tipo di motivazioni per cui le persone creano comunità, e riguarda la fede, la Spiritualità che ci lega a qualcuno di più grande che è Dio e che per me è la più importante.

Credo che è proprio in questo ambito che si genera la più interessante delle comunità che è quella dei Credenti e tra queste, le comunità Cristiane.

Il un mondo globalizzato come quello attuale, parlare di cristianità, di fede, e soprattutto di comunità Cristiana, e di senso di appartenenza ad essa, non deve essere motivo di esclusione o di separazione verso gli altri, anzi deve essere esattamente l’opposto.

La comunità Cristiana è chiamata ad essere aperta, accogliente amorevole verso tutti; una comunità in cui le persone cercano il bene reciproco (fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te) e dove al centro è posto l’esempio di Cristo ed i suoi insegnamenti

Oggi sempre più persone preferiscono parlare di comunità etniche, comunità sociali, di comunità politiche, col tentativo di elevare i suoi aderenti ad un rango superiore e discriminare gli altri, magari calpestandoli, sfruttandoli, oltraggiandoli.

Gli egoismi personali stanno sconfiggendo i principi stessi che ci distinguono dagli animali. L’ossessivo desiderio di possedere, e l’estrema tutela dei propri interessi, stanno distruggendo l’essenza della vita, che è l’amore gli uni per gli altri, la condivisione.

I credenti, i seguaci, i discepoli che hanno aderito volontariamente agli insegnamenti di Gesù, ovvero la Comunità Cristiana, ha sempre sentito il bisogno di riempire di contenuti il “voler stare insieme” sotto la Signoria di Cristo, ecco perché per i cristiani appartenere ad una comunità, significa far intendere che la loro fede è diversa, in loro stare insieme è qualcosa di prezioso, è qualcosa di buono a cui non si può rinunciare e che voglio condividere.

Da sempre essere cristiani ha significato essere portatore di un messaggio nuovo, rivoluzionario, un messaggio che va oltre gli egoismi personali e materiali, un messaggio di Salvezza per tutti.

Chi fa parte di questa Comunità ha compreso bene che può esserci vera comunione e vera comunità se si è disposti a: Amare come Gesù amava, a seguito sulla via della croce, sulla via del dono di sé, senza confini, senza sconti, in obbedienza alla Parola di Dio viva ed efficace sempre, che è capace di sconfigge ogni tipo di egoismo e pochezza umana.

Tutto questo è per me una comunità degna di essere vissuta.

Antonio Pascale (predicatore locale)

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